Vi racconto Bologna: guida breve alle curiosità e alle bellezze di questa città

Bologna, la dotta, la grassa, la rossa. Una città ricca di fascino e di storia da guardare con lo sguardo rivolto verso l’alto. Tra le tante torri, i tetti rossi, i palazzi bellissimi Bologna è una delle città più belle d’Italia. Vi porterò a spasso per le sue vie, vi racconterò i suoi segreti e vi farò scoprire la sua storia ricca di fascino e curiosità. Siete pronti?

Iniziamo il nostro viaggio scoprendo i luoghi più conosciuti, quelli che molti cantanti hanno raccontato con la musica, primo tra tutti Lucio Dalla con la sua famosissima ‘Piazza Grande’. Detta anche Piazza Maggiore, Piazza Grande sa lasciare a bocca aperta il turista che la guarda.

Sontuosa la Basilica di San Petronio ci guarda dall’alto. Poco più a destra il Palazzo Comunale prende gran parte della piazza con la sua imponente e medievale facciata. Di sera si illumina di luci calde, creando un’atmosfera romantica e unica, regalando un piccolo momento in una grande e immensa piazza.

All’interno della Basilica di San Petronio, c’è una curiosità: lungo la navata sinistra c’è una meridiana. Alzando gli occhi vedrete il piccolo foro ornato e potrete seguire sul pavimento la lunga linea che illustra i mesi, i segni zodiacali e le altezze del sole durante l’anno.

Bologna è la città del tempo, come scoprirete visitando il Museo della storia di Bologna. Basta voltare l’angolo per scoprire uno dei palazzi più belli che io abbia mai visto, il Palazzo di Re Enzo. Qui, il figlio di Federico II, fu tenuto prigioniero per ben 20 anni in seguito alla battaglia di Fossalta. Ci sono due versioni di questa storia, una che vede il protagonista condannato ad una vita di esilio e prigionia, l’altra che racconta che nonostante fosse rinchiuso, poteva giovare di lussi e piaceri.

Di fronte al palazzo, la Fontana del Nettuno, che da il nome alla piazza, attualmente è in fase di restauro ma si può visitare in alcune fasce orarie. A pochi passi dalla fontana, si apre maestosa Via Rizzoli, dalla quale potrete vedere l’immensità della Torre degli Asinelli alta ben 97,2 metri che sovrasta la città. Accanto a lei, la Torre Garisenda.

Le torri, vennero costruite da due importanti e nobili famiglie di Bologna, in lotta tra loro, come simbolo di potere. La costruzione della Garisenda però fu interrotta per un cedimento del terreno (infatti oggi è ben visibile la forte inclinazione). Bologna nell’antichità aveva circa 100 torri, oggi ne restano 24. È possibile salire solamente sulla Torre degli Asinelli (pagando un biglietto di 3€), dopo aver percorso ben 498 scalini, la vista di cui godrete sarà la vostra migliore ricompensa. Questa, è la torre pendente più alta d’Italia. Proprio sotto la torre troviamo di nuovo la figura di San Petronio, che sembra proteggere questi due esempi di costruzioni medioevali.

Guardando le torri, proseguite sulla destra e vi troverete nella favolosa Piazza della Mercanzia, alzate nuovamente gli occhi al cielo e ammirate il palazzo che da il nome alla Piazza. Proseguite per la piccola via, per arrivare al complesso di Santo Stefano, ben 7 chiese unite tra loro in un unico complesso di grande bellezza e spiritualità. Unico nel suo genere, vale di certo una visita.

Proprio vicino al complesso, si trova Corte Isolani, una delle residenze storiche più antiche e interessanti della città. Attraversate la galleria e vi troverete proprio sotto Casa Isolani, qui mi soffermo un attimo perché voglio rendervi partecipi di una leggenda molto curiosa: sopra le particolarissime travi di legno, incastonate nel soffitto vi sono tre frecce. Si narra che un uomo tradito dalla moglie, ingaggiò tre arcieri per uccidere la donna.  Posizionati sotto la finestra, gli uomini mirarono alla donna ma lei lasciò cadere il mantello restando nuda. La visione della fanciulla senza veli distrasse i tre facendo sbagliare loro il tiro. Oggi le frecce sono ancora nel soffitto.

Con il naso in su, aguzzate la vista e provate a trovarle! La missione non sarà facilissima poiché si confondono con il legno del soffitto. Siete pronti a sfidare i vostri compagni di viaggio a chi le trova prima?

Ma le curiosità non finiscono qui, recatevi nel portico tra Piazza Maggiore e il palazzo di Re Enzo, proprio sotto la volta posizionatevi nell’angolino e fate mettere un’altra persona al muro opposto al vostro. Fissando il muro, parlate normalmente, il vostro amico sul lato opposto sentirà la vostra voce come se stesse al telefono. Tutti chiamano questo strambo gioco di voci ‘il telefono senza fili’ ed è un’esperienza incredibile che non si può spiegare a parole, bisogna provarla!

Sempre su piazza del Nettuno, trovate la Sala della Borsa, entrateci e scendete i gradini che trovate sulla sinistra, sotto il pavimento del piano terra ci sono dei resti archeologici romani visitabili senza biglietto, ma con un’offerta libera.

Con la pioggia, con il caldo sole d’estate, Bologna offre riparo dal clima ostile con i suoi numerosissimi portici. Proprio sotto i portici, precisamente in Via Piella, c’è una piccola finestra incastonata nel muro, apritela per scorgere una parte inedita di Bologna: i canali.

Un piccolo scorcio segreto che ricorda Venezia. Sono diversi i punti dove si possono vedere gli antichi canali che servivano per portare l’acqua ai mulini (da qui il nome Canale delle Moline). Recatevi al punto di informazione Bologna Welcome in Piazza Maggiore per avere una mappa che vi farà scoprire questi luoghi nascosti. La zona si trova vicino a Via Indipendenza, la via dello shopping sotto i portici.

Una visita la merita il bellissimo Museo della storia di Bologna, che vi farà rivivere secoli di storia e le trasformazioni che la città ha subito con ricostruzioni favolose e materiale audiovisivo. Vale davvero la pena visitarlo per scoprire aneddoti e curiosità sulla città felsinea.

Anche l’Archiginnasio è da non perdere: una biblioteca che ospita il Teatro Anatomico. Ricordiamo che Bologna ha ospitato la prima università d’Europa, la più antica, e proprio in questo palazzo potrete rivivere le emozioni degli studenti di medicina e di legge di quell’epoca.

La sala, con la forma tipica di un anfiteatro è interamente di legno e ospita le sedute che venivano usate dagli studenti per seguire le lezioni, un leggio per il docente e un tavolo che serviva per l’autopsia. Diverse statue raffigurano illustri personaggi della medicina.

Poco distante, la sala dello Stabat Mater, usata come Aula Magna, per le celebrazioni. Oggi custodisce libri antichissimi che profumano di antichità, chissà quante persone avranno studiato su quei tomi, sfogliandoli migliaia di volte!

Per gli studenti universitari può essere d’impatto questo luogo, immaginate una lezione di medicina nel 1500, proprio dove oggi state facendo una foto! Caratteristica del palazzo sono gli stemmi appesi e raffigurati sui muri e sulle volte, simbolo del passaggio di uomini e famiglie illustri.

Bologna si accende nell’ora dell’aperitivo, tantissime persone affollano i bar del centro con tavolini all’aperto anche d’inverno, piacevoli i musicisti di strada che regalano un’atmosfera incantevole. Con il tramonto che illumina i palazzi e le vie accentuando il colore rosso dei tetti, le torri all’imbrunire, i palazzi medievali, tutto assume un altro colore e un altro aspetto.

Ci sono due trenini che vi faranno fare un giro della città, uno interno, per il centro storico ( 5,00€ per 25 minuti), e uno che vi porterà a San Luca, il santuario fuori dalla città dalla quale vedrete la bella Bologna dall’alto (il costo è 10€). Se volete arrivare a San Luca a piedi, c’è un percorso lunghissimo che potrete intraprendere da Porta Saragozza proseguendo sotto gli infiniti portici (lunghi ben 2 km).

Il famoso detto sulla città citato a inizio articolo: Bologna la dotta (per le antiche università) e Bologna la rossa (per il caratteristico colore dei tetti), e Bologna la grassa (chiamata cosi per le delizie culinarie che la città offre) sarà il leitmotiv della vostra vacanza in città.

Bologna degli innamorati, degli amici, delle famiglie: una città per tutti che si gira facilmente a piedi e per dirla come Lucio Dalla: “A Bologna non si perde neanche un bambino”.

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