Un’area archeologica nascosta sotto il centro commerciale Porta di Roma

A Roma ci sono innumerevoli reperti archeologici, alcuni conservati, alcuni lasciati all’aria aperta. Camminando per il centro storico è molto comune vedere persone rifocillarsi su un capitello adagiato per strada usato come panchina, o non notare nemmeno i resti di una colonna romana. Può essere per abitudine a cotanta bellezza e storia o può essere che i reperti storici non vengano valorizzati come dovrebbero.

A tal proposito, oggi parliamo di un caso che sta facendo parlare molto: sotto il centro commerciale Porta di Roma, potrebbe esserci un’area archeologica grande ‘sei volte Pompei’. Si, avete capito bene, 400 mila mq coperti per sempre per favorire l’ennesimo centro commerciale. Da un’intervista che abbiamo letto online, condotta da Riccardo Corsetto ad un ingegnere che ha collaborato alla costruzione del grande centro commerciale Porte di Roma, è emerso come questa bellezza di un’importanza storica dal valore inestimabile sia stata nascosta per sempre, privando il mondo della visita e della conoscenza di questo grandissimo sito archeologico. Secondo l’architetto, il mosaico che è conservato a Porta di Roma, può appartenere solamente ad agglomerati di case, questo proverebbe la presenza di una città.

L’intervista contiene una frase che riportiamo di seguito e che speriamo sia lo spunto per un ragionamento ‘Una parte della antica Fidenae di cui parla lo storico romano Tito Livio, città di origine etrusca e poi divenuta colonia romana, è stata seppellita per sempre dai 7 mila posti auto di Porta di Roma’ . Il centro commerciale era progettato per avere il parco archeologico intorno e la metropolitana, invece secondo l’intervistato, quelle rovine rimarranno per sempre sotto il centro commerciale. Potete leggere l’intervista completa di Riccardo Corsetto qui. Si parla di guadagni, di mercato, perché un centro commerciale fa più visite di un museo o di un sito archeologico secondo l’ingegnere, un invito a pensare a quanto potremmo incrementare il PIL sfruttando nel modo giusto la cultura e le bellezze che l’Italia offre. Voi cosa ne pensate?

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