Il 16 Novembre ha riaperto a Roma l’area archeologica del Circo Massimo, il circo (come dice il nome) più grande utilizzato nell’antica Roma per le corse dei carri.
Negli ultimi anni l’area era diventate un enorme spazio per ospitare concerti di grande dimensioni (Bruce Springsteen, i Genesis, David Gilmour solo per citarne alcuni), riacquistando in un certo senso la funzione che aveva fin dal I secolo a.C., quella di riunire spettatori per assistere a un grande spettacolo.
L’area archeologica, invece, ha riaperto dopo sei anni di lavori.
Si entra dalla Piazza di Porta Capena , e si può accedere all’antica cavea, alle latrine antiche, per poi visitare antiche botteghe che erano aperte durante gli spettacoli.
Il Circo Massimo è testimone della storia romana, fondato da Tarquinio Prisco, qui avvenne il ratto delle Sabine, diversi imperatori (Augusto, Tiberio, Nerone) si occuparono dell’area con interventi di costruzione e restauri, l’ingresso era costituito da un grande arco a tre fornici costruito da Tito.
Ci racconta una storia millenaria, nonostante per diverso tempo i turisti rimanessero anche un po’ sgomenti alla vista di “un semplice prato” (a chi scrive è capitato più volte di ascoltare reazioni di questo genere!).
Situato in un’area molto interessante, vicino alla Chiesa di Santa Maria in Cosmedin, al Tempio di Ercole Vincitore, la piazza di Bocca della Verità, a pochi metri da Piazza Venezia e dal Colosseo, è sicuramente da inserire in un itinerario nel centro storico di Roma.
Il prezzo del biglietto varia dai 3 ai 5 euro, quindi totalmente accessibile per tutte le tasche. il Circo è visitabile fino all’11 Dicembre dal martedì alla domenica dalle 10 alle 16, dal 12 dicembre sarà possibile accedere su prenotazione (qui trovate informazioni dettagliate sulla visita).
Per ogni ulteriore informazione visitate il sito del Comune di Roma.
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