Ormai entrando in aeroporto si e’ sopraffatti dai controlli, si entra timorosi di sapere se tutte le nostre cose e cosette potranno essere imbarcate o meno… avremo sbagliato qualcosa?
Ah già: bere tutta l’acqua prima di entrate nell’area doganale! Oggi vi racconto del mio arrivo in Australia.
Ricordo che da piccina mi piaceva tantissimo accompagnare mio zio in aeroporto, vederlo salire dalla scaletta sull’aereo affacciata dalla terrazza di Fiumicino…
Il primo attentato all’aeroporto fu come uno schiaffo a pieno viso per me. Niente più terrazza, niente più “ciao ciao ” ai passeggeri in partenza per mete lontane, niente piu’ fantasticherie di terre lontane ed avventure guardando le etichette attaccate sui bagagli passarmi accanto.
Solo un saluto all’inizio del cordolo del settore doganale. Sa di visita ai carcerati e lo scenario si ripete in aeroporti come Charles de Gaulle o JFK oppure Heathrow.
Poi, un bel giorno di primavera inoltrata, sono entrata in un aeroporto e… mi sono trovata nel bel mezzo di un te’ pomeridiano!
Signore e signorine affaccendate dietro un semplicissimo banchetto colmo di leccornie, libri e piccoli oggettini racimolati nelle proprie case al servizio benefico di una grande causa!
Passeggeri beneficianti di una bella tazza di te’ fumante o di una fetta di dolce fatto rigorosamente in casa o di un libro da esser letto,giusto giusto, in viaggio.
Tutto questo davanti ai banchi di accettazione dei voli! Tra una carta d’imbarco ed un passaporto si faceva qualcosa di bello, di buono.
L’aeroporto ormai simbolo di attentati, controlli esasperati e paura di volare, per un attimo , tornava ad essere un luogo affascinate e pieno di speranza per chi parte, per chi resta e per chi sceglie di partecipare attivamente a questo evento per lottare contro una malattia!
Muffin, cupcakes, torte alla carota, al cioccolato, brownies… semplici “morsi di dolcezza”: cos’altro aggiungere?
Un pasticcino per ricordare la dolcezza di “viaggiare”attraverso la vita!
Ciao Cairns!
Ciao Queensland!
G’day Australia!