Genova: tre itinerari per una città

Genova è una città dalle tante anime e dalla lunghissima storia. Per scoprirla non basta un itinerario, ce ne vogliono almeno tre!

Ecco allora che ho pensato a tre percorsi  che corrispondono a tre punti di vista sulla città più bella del Mediterraneo, che nel corso della sua storia fu nota come La Superba. Partiamo?

1) Genova, porto di mare

Il nostro itinerario inizia al Galata Museo del Mare, prosegue con l’Acquario di Genova e si conclude al Porto Antico.

Il MuMA, Galata Museo del Mare di Genova, è al tempo stesso museo del mare e museo della città. Si apre infatti con una prima sezione dedicata a Genova Repubblica marinara: dal Medioevo in avanti, per molti secoli, Genova dominò il Mediterraneo. Il suo porto diventò sempre più grande, e la città diede i natali a grandi ammiragli e navigatori tra i quali, inutile dirlo, Cristoforo Colombo. Al museo è esposto il ritratto del navigatore più famoso di tutti i tempi, insieme ad un documento scritto e firmato da lui.

Procedendo, percorriamo la storia della marineria. Possiamo salire sulla ricostruzione di una nave del Seicento, possiamo osservare le carte nautiche e geografiche che dalla fine del Medioevo all’età moderna divennero sempre più precise, grazie all’utilizzo di strumenti di misurazione sempre più sofisticati.

Fondamentale, nella parte finale della visita, il Museo delle migrazioni: un percorso importante, che trasforma il visitatore in un migrante italiano dei primi del Novecento, raccontando un pezzo di storia che ci appartiene, ma che abbiamo dimenticato troppo in fretta.

Il Galata Museo del Mare si trova in Darsena, a pochi passi dal Porto Antico. Prima di arrivarvi, però, incappiamo nell’Acquario di Genova. Ne avrete sentito parlare tutti, perché in Italia è la struttura più grande e all’avanguardia. Si parla tanto di attività per bambini, ma sono gli adulti che impazziscono passando accanto e sotto le vasche di pesci, squali, meduse, vedendo i delfini e i pinguini, le razze e qualunque specie marina vi possa venire in mente. Il progetto dell’Acquario fu realizzato da Renzo Piano nell’ambito della riqualificazione urbana dell’area del Porto Antico, per le Colombiadi del 1992. Vedete che Cristoforo Colombo torna sempre?

Il Porto Antico è adiacente all’Acquario di Genova: un bellissimo spazio urbano un tempo occupato da magazzini, come i Magazzini del Cotone, che oggi ospitano ristoranti e cinema, al cui molo tuttora attraccano barche e yacht. La passeggiata, piacevolissima, non può non concludersi con la vista panoramica che spazia fino alla Lanterna, il faro simbolo di Genova. E poi, per entrare in città, si attraversa piazza Caricamento. Alla nostra destra il coloratissimo Palazzo San Giorgio, davanti a noi i portici medievali di Sottoripa. Benvenuti nei vicoli!

2) Dove il sole del buon dio non dà i suoi raggi

I vicoli di Genova sono l’aspetto più caratteristico della città. Una città con una forte impronta medievale, una città sviluppatasi intorno a un porto, quindi con una vocazione multietnica da sempre. Qui si respira la vera anima di Genova. Un tempo i vicoli ospitavano botteghe ed erano il quartiere povero e reietto cantato da De André in tante sue ballate (da Via del Campo a Bocca di Rosa). In via del Campo, tra l’altro, c’è il piccolo Museo De Andrè, dedicato al cantautore genovese che amava la sua città oltre ogni cosa.

Oggi i vicoli continuano ad essere un quartiere caratteristico: non fatevi distrarre dai negozi, osservate piuttosto i palazzi storici, le architetture, i portali, le piccole chiese barocche che sorgono qua e là del tutto inaspettatamente.

Un buon itinerario nei vicoli parte dalla Commenda di Pre, un convento medievale oggi spazio espositivo, si infila in via Pre, oggi vissuta dalla comunità africana e maghrebina, entra in via del Campo attraverso la medievalissima Porta di Vacca, risale fino a piazza Campetto e prosegue in via San Luca e da qui prosegue fino a piazzetta Banchi, da cui si ricongiunge ai Portici di Sottoripa oppure risale lungo via Luccoli o ancora procede in avanti verso via San Lorenzo. Attraversata questa, vi infilate in un altro quartiere di vicoli, sempre stretti, sempre bui, sempre che non si sa dove si va a finire. Perché il bello dei vicoli è questo: affidarsi ai propri piedi e sbarazzarsi del senso dell’orientamento, tanto non vi servirà a niente.

Troppo stretti e angusti questi vicoli? Troppo umili per i vostri gusti? Preferite vedere i luoghi del potere? Passiamo allora al terzo itinerario.

3) I palazzi (dei) genovesi

Sotto il nome di Palazzi dei Rolli vanno i palazzi signorili di Genova. La città tra il seicento e il Settecento vide una crescita urbanistica notevole, e l’edilizia residenziale di lusso fu preponderante. Le grandi famiglie nobili, infatti, come i Tursi, i Doria, i Brignole, i Sale, costruirono per sé palazzi magnificenti. Di essi, alcuni sono tuttora utilizzati da importanti istituzioni come università ed enti pubblici, altri sono stati trasformati in musei.

Per questo itinerario occorre partire da Piazza Principe e imboccare via Balbi. Su questa via, infatti, affacciano alcuni bellissimi palazzi: il Palazzo Reale, sede sia del Museo di Palazzo Reale che della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Liguria. Basta anche solo che vi affacciate sullo spiazzo che domina la vista sul porto di Genova. Sotto di voi via Pre, alle vostre spalle lo splendido prospetto del palazzo.

Procedendo, incontriamo a via Balbi 5 lo splendido palazzo che ospita la facoltà universitaria di Giurisprudenza: affacciatevi anche solo per ammirare lo scalone e l’ampiezza dell’atrio; poco più avanti, sull’altro lato della strada, invece, a via Balbi 4 c’è la sede della facoltà di Lettere e Filosofia: un bel giardino ad aranci separa l’atrio dal fondo, che vuole imitare una grotta, secondo una moda piuttosto diffusa nel Seicento in Italia.

Procedendo oltre, i Palazzi signorili di Genova si trovano in Via Garibaldi, ex Strada Nuova.

Qui, in una full immersion senza pari, potreste incantarvi ad ogni edificio. I tre principali, Palazzo Bianco, Palazzo Rosso e Palazzo Tursi, sono riuniti insieme in un unico biglietto di museo. Palazzo Tursi è, tra l’altro, la sede del Comune di Genova. Palazzo Rosso è invece un’importante pinacoteca: fu di proprietà della famiglia Brignole-Sale e ospita ancora oggi l’eccezionale collezione di tele di artisti importanti del Seicento europeo, oltre ad avere arredi e decorazioni davvero notevoli. Inoltre, anche da qui, dalla terrazza, si può vedere la Lanterna in lontananza.

Procedendo oltre arriviamo nella Genova ottocentesca, della Fontana di Piazza de Ferrari e del Teatro Carlo Felice. Ma noi ci volgiamo invece verso il Palazzo Ducale, che affaccia sulla piazza, e che era la sede del Doge di Genova. Oggi ospita mostre temporanee di grande respiro ed efficacia.

Chiudo l’itinerario con la chiesa del Gesù, adiacente a Palazzo Ducale. Una chiesa? Sì, perché in questa chiesa sono esposti due dipinti del pittore fiammingo Pieter Paul Rubens, che a Genova ebbe grande successo, protetto dagli esponenti delle famiglie nobili cittadine. I suoi dipinti in questa chiesa ci raccontano di una città ricca, delle sue famiglie più importanti che volevano lasciare un segno anche al di fuori dei propri palazzi.

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