Melbourne

Melbourne la città più vivibile del mondo

La città più vivibile del mondo, Melbourne, e le osservazioni di una italiana che vi si è trasferita da due mesi

Per 8 anni consecutivi l’Economist elegge Melbourne città più vivibile del mondo. In questo articolo vi parlo delle mie prime impressioni sulla capitale dello stato del Victoria, del suo aspetto architettonico, della suddivisione dei quartieri e di alcune impressioni e aneddoti personali.

Le strade di Melbourne

Che l’Australia sia una colonia inglese è risaputo, ma sarebbe possible indovinarlo semplicemente guardando lo stile urbano di Melbourne, che a me ricorda molto quello di Londra. Il giorno in cui sono atterrata il cielo era grigio e carico di pioggia. Ho percorso in macchina la strada di periferia che dall’aeroporto conduce in centro e ho immediatamente osservato le costruzioni che si affacciavano sulla strada. Se non fosse stato per i quasi 30 gradi, avrei giurato di essere nella periferia della capitale inglese.

In alcuni quartieri di Melbourne tuttavia sono largamente diffuse case di legno dallo stile unico, i cosiddetti “California bungalow”, mentre il CBD (Central Business District), ovvero il centro città, ospita un gran numero di grattacieli ultra moderni, negozi, locali, ristoranti e servizi di ogni tipo dallo stile decisamente hipster.

Le curiosità

La città si affaccia sulla baia di Port Phillip, è attraversata dal fiume Yarra. Si estende per 10.000 km quadrati (quasi otto volte più grande di Roma) ed è abitata da quasi 4 milioni di persone (poco più di Roma). Questi numeri rendono Melbourne una città molto spaziosa, con una densità di popolazione decisamente più bassa di quelle dei principali centri urbani italiani, e permettono ai cittadini di abitare principalmente in spaziose ville con giardini.

Una curiosità: sapevate che in Australia vivere in un appartamento è considerata una cosa “da ragazzi”? Solo i turisti, gli studenti, o al massimo i giovani lavoratori vivono in appartamento. Per una coppia con figli sarebbe impensabile vivere in un qualsiasi altro posto al di fuori di una tradizionale villa, possibilmente con piscina.

Cosa sono gli appartamenti…?

Quando ho conosciuto per la prima volta gli amici del mio ragazzo la maggior parte di loro mi ha domandato “Ma è vero che in Italia le famiglie vivono negli appartamenti?”. Non ero sicura di aver capito bene la domanda la prima volta. “Ehm, sì, ma non solo in Italia. Nella maggior parte delle città europee è così…  Anche io sono cresciuta in un appartamento e i miei tutt’ora vivono lì”. Mi hanno guardato come se fossi un extra terrestre appena arrivato sulla Terra. “Wow”, “Incredibile!” “Pensa te!”.

Avrei tanto voluto rispondergli chiedendogli se avessero mai letto un quotidiano o visto un telegiornale internazionale in vita loro, ma non volevo rovinare la serata a tutti. Secondo loro la gente di tutto il mondo vive nelle ville con le piscine, il cane, gli uccellini e l’arcobaleno. Scusate amici miei, anzi, “mates”: infrangerò presto i vostri comodi sogni e vi inizierò alla realtà.

Davvero devo comprare una villa?

Per non parlare di quella volta in cui un conoscente australiano mi ha detto “Non ti conviene comprare un appartamento in un palazzo di 10 appartamenti, altrimenti finiresti per essere la proprietaria di 1/10 del terreno. Devi piuttosto comprare una villa, in modo da essere l’unica proprietaria del lotto”. Ho annuito dandogli ragione, beata ignoranza. Magari crede davvero che una lavoratrice italiana di 27 anni abbia il potere di comprare una villa a Melbourne, che è peraltro una delle città più care del mondo. Ma dell’ingenua ignoranza del popolo australiano parleremo in un articolo dedicato.

I quartieri

La città naturalmente è suddivisa in quartieri e questa divisione è sentita a livelli altissimi  (peggio di Roma Sud VS Roma Nord). Specialmente perché ognuno di essi ha una propria squadra di football di rappresentanza che gioca nella AFL. E’ come se in Italia nella Serie A giocassero squadre come il Pigneto, il Parioli o il Garbatella. La divisione è sentita anche a livello politico, perché ogni quartiere ha un proprio sindaco.

Ho notato inoltre che la divisione degli spazi è molto netta. A Melbourne ogni spazio è dedicato ad un differente utilizzo: se una strada è pensata per negozi e attività commerciali troveremo esclusivamente negozi e attività commerciali una dietro l’altra. Se un’area è destinata alle abitazioni per famiglie ci saranno solo ville, e così via.

Nelle aree residenziali quindi è quasi possible raggiungere qualsiasi tipo di servizio a piedi. Sei appena tornato a casa dopo una lunga giornata di lavoro e ti rendi conto di aver finito il latte? Devi prendere di nuovo la macchina (o gli efficientissimi mezzi di trasporto) per andare a comprarlo nel supermercato più vicino. Gli alimentari o le piccole botteghe di prodotti artigianali qui non sanno neanche cosa sono.

Le attività

Melbourne mi ha stupito per la sua pulizia, per il senso civico dei suoi abitanti, rispettosissimi della cosa pubblica, per i mezzi di trasporto che spaccano il minuto e sui quali si potrebbe mangiare per terra; per la magistrale gestione dei rifiuti, per i suoi locali chic e alla moda e per la ricchezza del suo cibo: è possible infatti mangiare ottimi piatti di qualsiasi tipo di cucina, specialmente nel centro. Melbourne è una città dedita allo sport, fornita di numerosissimi parchi e campi sportivi di ogni genere, una città in cui gli abitanti amano prendersi cura di se stessi e del proprio aspetto fisico; seguono uno stile di vita piuttosto salutare e ciò che li interessa maggiormente sono le questioni ambientali e di tutela degli animali e della natura. Diciamo che con il loro reddito, i loro metri quadri pro-capite e la loro posizione di assoluto isolamento dal resto del mondo sono sicuramente un popolo di privilegiati.

Non mi stupisce che la città più vivibile del mondo sia proprio Melbourne.

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