Quando sentiamo la parola skyline immediatamente ci viene in mente l’immagine di New York con i suoi grattacieli che si riflette nel fiume Hudson. In effetti è vero: New York si identifica spesso nei suoi grattacieli. Vediamo allora quali sono i principali grattacieli di New York, quelli che non possono mancare in un tour della città.
Toccare il cielo con un dito: Empire State Building e Rockfeller Center
Due luoghi cult si fanno concorrenza nello skyline di New York: sono l’Empire State Building e il Rockfeller Center.
L’Empire State Building fu per lungo tempo il grattacielo più alto del mondo. La sua costruzione è stata un fenomeno di portata mondiale, perché gli operai che lo costruirono erano per la maggior parte immigrati da varie parti del mondo, tra cui l’Italia. Un grande fotografo del primo Novecento immortalò proprio i costruttori, che in barba ad ogni legge della fisica (e della sicurezza, diremmo noi oggi) si arrampicavano sui cavi, novelli eroi della modernità.
Oggi l’Empire State Building, lungo la Fifth Avenue, è il grattacielo preferito per vedere New York e il suo skyline dall’alto. In effetti salire quassù è molto suggestivo, soprattutto al tramonto. Ma forse da qui non si gode la vista migliore sulla città…
Secondo me infatti, è dal Rockfeller Center che si gode il panorama più intenso su New York. Perché? Innanzitutto perché essendo più vicino a Central Park, da qui si vede meglio il grande polmone verde di Manhattan, poi perché da qui si vede bene l’Empire State Building! Uno a zero per l’Empire…
Entrambi sono accessibili fin quasi in cima mediante biglietto d’accesso e ascensore veloce che porta fino all’ultimo piano utile. Una curiosità: la famosa foto che vede gli operai seduti sospesi su una trave è stata realizzata durante la costruzione di questo grattacielo.
Grattacieli storici: Chrysler Building e Flatiron
Elegante, dalla linea quasi femminile. E invece il Chrysler Building è l’emblema della mascolinità: nasce infatti come grattacielo della casa automobilistica Chrysler, nel 1930, e per un anno vanta il record di grattacielo più alto del mondo. Primato che dura poco, perché nel 1931 già l’Empire State Building gli ruba la scena. Indubbiamente, però, il Chrysler Building è molto più fine e aggraziato nelle linee, più snello, e la sua cuspide in acciaio argenteo decorata da tanti semicerchi sovrapposti crea un effetto di chiaroscuro di grande effetto estetico.
Tutt’altro impatto fece il Flatiron Building quando fu eretto, nel 1902. Immaginatevi un grattacielo – all’epoca, neanche a dirlo, il più alto della città – dalla forma sottile e triangolare, alto, insolitamente alto, posto alla congiunzione di due importanti arterie di Manhattan, la Fifth Avenue e Broadway, circondato da case sicuramente ben più basse degli edifici che lo circondano oggi. Avevano paura che l’avrebbe tirato giù il vento, i Newyorkesi, ma si sbagliavano: il Flatiron è ancora in piedi e testimonia dell’inizio di quella grande stagione urbanistica che trasformò New York nella città dei grattacieli.
L’alternativa a Ground Zero: il nuovo World Trade Center
L’11 settembre 2001 è stato un momento storico per tutto il mondo, non solo per gli Stati Uniti. Il crollo delle Torri Gemelle, le Twin Towers, ha letteralmente segnato il momento più oscuro della storia americana. Ma lo scoramento iniziale non ha fermato la ricostruzione. C’è stato anzi un grande dibattito urbanistico, perché occorreva lasciare un segno della memoria di ciò che è accaduto, ma allo stesso tempo occorreva orgogliosamente alzare la testa. Ne è sorto il New World Trade Center, nel quale l’impronta delle due vecchie Torri è rimasta nel Memorial 9/11, in particolare nel “Reflecting Absence”, due grandi vasche nere che ingurgitano incessantemente acqua, che occupano la planimetria dei due edifici, sui cui bordi sono incisi i nomi di tutti i morti di quel giorno. Anche Santiago Calatrava ha partecipato alla ricostruzione, progettando il World Trade Center Transportation Hub, la nuova stazione del WTC.
E i grattacieli? Ovviamente sono stati ricostruiti anch’essi. Non uno, non due, ma ben 7 grattacieli fanno parte del progetto definitivo. Il più famoso è One World Trade Center, dalla linea sinuosa, sfaccettata, inconfondibile: è già entrato a testa alta nello skyline di New York. Alto 1776 piedi, la sua altezza è simbolica, perché il 1776 è l’anno della Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti.
La storia: le Twin Towers
Non si può non parlare dei grattacieli di New York senza citare le Torri Gemelle, costruite nel 1973 e divenute da subito il simbolo della Grande Mela, della city finanziaria, del sogno americano. Sfondo e protagonista di tanti film, divennero simbolo della città in pochissimo tempo: già nel 1974 l’acrobata Philippe Petit camminò sospeso nel vuoto su un filo collegato tra i due grattacieli; anche quest’impresa ha ispirato due film, Man on wire del 2008 e The walk del 2015.
Il simbolo della Grande America è stato abbattuto l’11 settembre 2001. Da allora il mondo non è stato più lo stesso. E le Torri Gemelle resteranno per sempre il ricordo di un attacco dal quale la città però si è rialzata, anche più forte di prima.
Scrivi un Commento