La vera libertà si respira a piazza della Libertà
Piazza della Libertà a Pesaro non potrebbe avere nome più adatto.
Non trasmette sensazione più viscerale della libertà.
C’è posto per tutti, qui.
E non parlo solo della folla, che sempre si raduna nei luoghi significativi.
Essere felici a piazza della Libertà è determinismo geografico
Non è la prima volta che vedo convivere in perfetta letizia bambini in sciame dietro un pallone, ragazzi in gruppo a ridisegnare il mondo, innamorati protetti da una bolla d’amore che li fa indifferenti a tutto se non a se stessi, anziani a passeggio.
Una coppia candidata alle nozze d’oro ha addirittura azzardato qualche passo di danza, seguendo una propria melodia interna che mi ha affascinato e commosso.
E non escludo che essere felici a piazza della Libertà sia una sorta di determinismo geografico.
La Sfera Grande di Arnaldo Pomodoro
Non ci sono spigoli, qui, tutto è rotondo: la Sfera Grande che si specchia nelle acque di una fontana a sfioro, capolavoro di Arnaldo Pomodoro, il lungomare che curva su se stesso, enclave coltivate ad orto ad intervallare i prati, persino alcune delle panchine, tutte di foggia diversa.
Dal vicino pontile è addirittura possibile osservare ammirati dal mare la piazza della Libertà che riconfluisce nella città.
Il villino Ruggeri
E se dapprima mi ha indignato la vista di un grattacielo incombente su quel capolavoro di stucchi e proporzioni che è il villino Ruggeri, ho poi trovato una giustificazione e un senso anche alla sovrapposizione di queste architetture.
Non ci sarebbe libertà se la bruttezza fosse emarginata.
Sarebbe una tirannia del bello.
L’orrendo grattacielo ha colonizzato solo quel cantuccio esterno, opposto al mare, e subito contrastato dalla perfezione vezzosa del villino Ruggeri, citato in tutti i saggi sul’Art Nouveau.
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