Andare per castelli è bello ovunque, ma la Francia dà particolare soddisfazione.
La Valle della Loira è una delle mete preferite da chi è attratto dai luoghi fiabeschi, dagli antichi manieri, dalle dimore di principi e cavalieri. Ognuno dei castelli di cui è disseminata la campagna francese vale una visita. Alcuni sono circondati dall’acqua, altri sorgono appena fuori dai centri abitati, altri ancora si trovano in mezzo al nulla. Tra questi, uno dei più sorprendenti è il castello di Chambord, un capolavoro del Rinascimento francese inserito nel patrimonio mondiale dell’UNESCO dal 1981.
Il castello del giovane re
Arrivare a Chambord significa entrare in un altro mondo. Per raggiungerlo bisogna attraversare la foresta, guidando in mezzo agli alberi con la sensazione di tornare indietro nel tempo, o di entrare in un luogo incantato. Il castello è enorme. Con i suoi 128 metri di facciata e le sue 440 sale, Chambord sembra un mondo a sé, un universo tutto da scoprire. Fu il giovane Francesco I a immaginare e volere lo straordinario edificio, e coinvolse nel progetto (il cui architetto resta ignoto) il nostro Leonardo da Vinci. Quando Francesco I tornò in Francia nel 1516, dopo essere stato in Italia, invitò Leonardo alla corte francese per lavorare come ingegnere, pittore, architetto. La pianta del castello, la scala a doppia elica che dalle terrazze conduce ai comignoli, il sistema delle latrine, sono tutti dettagli che rimandano ai bozzetti del genio italiano.
Un castello “sopravvissuto”
La costruzione del complesso fiabesco fu ultimata più tardi, però, nell’epoca di Luigi XIV. Con l’aggiunta dei giardini e delle scuderie, il castello si trasformò in un’immensa tenuta dove il Re Sole organizzava spettacoli, battute di caccia e feste in grande stile. Con il tempo vennero inseriti arredi e oggetti in grado di rendere l’ambiente più caldo e confortevole, finché la rivoluzione francese non cambiò il destino del maniero. Sopravvissuto alla devastazione, Chambord attraversò un periodo di abbandono prima di arrivare nelle mani del Duca di Bordeaux, che restituì il castello e il parco al loro splendore. Oggi la tenuta appartiene allo stato francese.
Tra Medioevo e Rinascimento
La prima impressione, quando si visita Chambord, è di trovarsi di fronte a una incredibile fusione di Medioevo e Rinascimento. Guardando i torrioni si pensa alle fortezze che dominavano il paesaggio europeo in epoca medievale, ma le proporzioni geometriche, le decorazioni e l’armonia degli elementi riportano al panorama artistico italiano. Mentre si attraversano le sale maestose, viene spontaneo immaginarle piene di gente, quando il Re Sole trascorreva lunghi periodi a Chambord con la sua corte. Il momento migliore per vedere il castello è il tramonto, per godere della luce dorata e delle sfumature del cielo mentre si passeggia nei giardini. E sentirne tutta la magia.
Per informazioni su come raggiungere il castello, gli orari e altri dettagli, si può consultare il sito www.chambord.org.