Se vi trovate a Palermo e avete poco tempo da trascorrere in città, due sono gli ingressi da non perdere assolutamente: la Cattedrale e la Cappella Palatina.
La Cattedrale è dedicata a Santa Maria Vergine Assunta in cielo. E’ considerato il simbolo della storia palermitana, ed è il risultato di dominazioni diverse. E’ passata dall’essere una basilica cristiana in epoca premusulmana, a moschea durante il dominio arabo e poi di nuovo adibita al culto cristiano dai normanni. Nel 1184 venne ricostruita del tutto per volontà dell’arcivescovo Gualtiero Offamilio.
E’ una struttura elegante ed imponente. La visita completa prevede tetti, le tombe reali, la cripta e il tesoro di Santa Rosalia. I tetti sono raggiungibili attraverso una scala a chiocciola ripida e con molti gradini, ma il paesaggio merita senz’altro la fatica.
L’interno è suddiviso in tre navate da file di pilastri e statue di santi.
L’interno è molto diverso dall’immagine gotico-romantica che emana l’esterno, ma rimane comunque molto affascinante.
Un’intera ala della Cattedrale è stata riservata alle tombe di sei personaggi illustri della storia, come Enrico VI, Costanza d’Aragona, Costanza d’Altavilla, Ruggero II, Guglielmo Duca di Atene (fondatore nel 1130 del Regno di Sicilia) e Federico II (Re di Sicilia nel 1198 e Imperatore del Sacro Romano Impero nel 1220).
Nella Cripta sono contenuti gli oggetti preziosi che sono stati trovati nella tombe.
Nella zona dedicata al Tesoro di Santa Rosalia è posta una statua della Santa patrona di Palermo. Qui vengono custoditi oggetti preziosi, come paramenti sacri, calici, la tiara d’oro di Costanza d’Aragona, ricami, gemme e perle.
Il secondo ingresso da non perdere a Palermo è La Cappella Palatina, costodita all’Interno del Palazzo dei Normanni e fatta costruire da Ruggero II subito dopo la sua incoronazione nel 1130, appunto come luogo di culto da aggiungere al resto del Palazzo.
E’ collocata al primo piano del Palazzo. Può essere definita una “cattedrale in miniatura” (misura infatti 32 metri di lunghezza e 12,40 metri di altezza).
La chiesa è dedicata a San Pietro Apostolo ed è il simbolo dell’unificazione tra culture e religioni diverse: infatti, alla sua realizzazione parteciparono artisti bizantini, islamici e latini.
Si susseguono infatti motivi iconografici islamici, così come raffigurazioni della Genesi e Storie dell’Antico Testamento.
Nella Cupola domina il Cristo Pantocratore, in posizione benedicente, realizzato a mosaico nel 1140.