Procida

PROCIDA: LA PICCOLA OSTRICA DELL’ARCIPELAGO NAPOLETANO

Arrivare a Procida non è così semplice ma…

ltaloTreno sta diventando il mio mezzo di trasporto preferito, stavolta – e a sorpresa con un vagone appena inserito nella composizione – abbiamo viaggiato in tre gatti, un geco e una bipede. 4h supergiú per Napoli, poi l’esperienza della MM napoletana linea 1 per 1,10 euro fino a Municipio. Un paio di fermate e santa scarpinata fino al molo Beverello da dove partono gli aliscafi per Procida e Ischia.
Con euro 16,40 e 40′ di traversata siamo sbarcati nella più piccola delle isole campane.
Ora l’ultimo pezzo e finalmente il relax agognato e per meglio affrontare la passeggiata di 30′ cosa di meglio di un Sfogliatella Procidana? Una frolla leggera piena zeppa di favolosa crema al limone, fragranza e profumo che fa correre la bavetta, ve le lascio immaginare.

Una piscina nera immersa in ettari di giardino, un angolo dove lo spirito si mette davvero a riposo

Profumi di limoni ed è come se anche il relax avesse il suo profumo. Ci si immerge nell’acqua che sembra uno specchio scuro, la pietra lavica del fondo attrae come in un senote, fresco e rassicurante come tornare nel mio ovetto.
Questa è la prima impressione del La Suite boutique resort in Procida.
La sensazione di trovarsi in un piccolo eden prosegue con la visita alla SPA. Il blu è il colore dominante. Il limone e un’aria musicale soffusa mi fanno cascare letteralmente tra le braccia calde di sauna e bagno turco, per poi riprendermi nella piscina con idromassaggio. Alla SPA che è a pagamento e non compresa nel costo del soggiorno sono anche possibili innumerevoli trattamenti estetici e massaggi per umani dei quali non so dirvi , non avendo avuto modo di testarli, prezzi e tipologie ad ogni modo sono tutti esplicitati in una fantastica brochure in camera.

Procida è piccola e la si gira davvero in una giornata.

La Suite è proprio al centro dei possibili itinerari, che si raggiungono tutti con una passeggiata di 30′ circa. In ogni caso ci sono anche i pulmini pubblici che percorrono la circonferenza dell’isola. Io preferisco farmi un gecogiro orientativo con il pulmino dell’hotel, per poi scegliere con calma cosa approfondire. Lo sapete che Procida che fu teatro di numerosi set cinematografici? Il più famoso: “Il Postino” con Massimo Troisi girato appunto tra Procida e Salina in Sicilia, non è tra i miei miti , ma tant’è che questa spiaggia nera gode ancora oggi della fama acquisita.

Striscio qua e là nelle viuzze dell’isola tra i profumi del pane fragrante che cuoce nei forni dei numerosi panifici

Solo due nomi però sono ricorrenti nelle insegne, quali? Venite a scoprirlo! In un’isola così piccola, nel mio solito percorso ho contato 4 negozi e 2 forni, fino ad arrivare al castello di Terra Murata, il punto più alto dell’isola, questo luogo ora davvero decrepito è però caduto in disuso solo dagli anni ’80. Il Palazzo D’Avalos, questo il nome del castello che divenne un carcere, dove la riqualificazione dei carcerati nelle arti di tessitura fu in verità la fortuna dei detenuti. Un Eden delle pene a picco sul mare.
Sembra una contraddizione in termini, un luogo destinato alla detenzione che allo stesso tempo impone e regala ai suoi ospiti forzati una vista a picco sul mare di Procida, che è croce e delizia.

Il Palazzo/Carcere non è visitabile, ma solo con una visita guidata

Io vi consiglio l’associazione Vivara di VisitProcida, che mi ospita in questo piccolo tour. Sono molti gli ambienti devastati e vuoti, che senza la passione del racconto fatto da Loredana Palazzo non sarebbe possibile far fluire nell’immaginazione e vedere questo luogo com’era. La visita dura circa 1:30h per un costo di 10,00 euro a persona.

Poco distante fuori dal castello è l’abbazia di San Michele Arcangelo patrono dell’isola

La si visita liberamente con un ciclostilato a rendere che le custodi ti porgono all’ingresso chiedendo solo una donazione all’uscita. L’abbazia è zeppa di cose, dai classici arredi ai voti dei fedeli, che la fa sembrare più un allegro mercatino che una chiesa. Molto bello il soffitto a cassoni di legno, ma ad attivarmi è la galleria dei Papi. Un pensiero corre a questi figuri, a quanti di loro, i più datati per un credo o per interesse, hanno interpretato negli scritti e perpetrato torture e delitti, non posso fare a meno di correlarli al carcere.

Marina Chiaiolella, un cerchio di mare abbracciato dalle alte scogliere di roccia vulcanica

Da qui parte anche il ponte (purtroppo non percorribile) che porta all’isolotto di Vivara, una mezzaluna di terra ricoperta di vegetazione, che è tutto ciò che resta di un cratere circolare, uno dei tanti della formazione dei Campi Flegrei.
Da una parte all’altra dell’isola eccomi nel colorato borgo di pescatori, lo si raggiunge solo via mare o con il TS (tacco e suola) è Marina di Corricella, dove non manca l’offerta gastronomica dei molti locali per gustare le specialità e quindi: due giorni, due cene, due ristoranti! Le alici sono il piatto più gettonato in tutti i menù, provatele in tutti i locali e segnalatemi il vostro migliore.

Procida

Vi ho già parlato dei profumi di pane e limone che ovunque vado m’invadono le narici e a proposito di “nasi” vi presento Rosaria e il suo: “Profumi di Procida”

Un piccolo negozio nel cuore pulsante dell’isola. 5 le fragranze, tutte dedicate ai grandi luoghi/personaggi dell’isola, eccoveli con le loro note distintive:
Limone da piante secolari, una fragranza che si commenta da sola
Marina di Corricella, come sentire addosso la brezza marina
La Graziella, i fiori o meglio 7 tipi di rose per una fragranza dedica ad una fanciulla procidana narrata in un romanzo dell’800.
Vivara, salvia, rosmarino, menta e fico
Terra Murata, antico e forte come il popolo che vi si rifugiò ai sentori di muschio nero, tabacco, sandalo e fico d’india.
Ma lo sapete che quando si annusa una serie di profumi è bene liberare il naso, usmando il caffè in polvere?

L’avventura prociana volge al termine, ma non posso lasciare l’isola senza degustare il suo tipico aperitivo: lo spriz, si ma con il limoncello al posto dell’aperol

Io la tipicità l’ho gustata con il Fogliolí fatto con le foglie tenere del limone, più erbaceo, ottimo come digestivo.

Lascio l’isola del Postino pensando che meriterebbe una vera vacanza, un grazie a Boutique Hotel La Suite per l’ospitalità offerta e alla disponibilità e cortesia del suo personale tutto.

Alla prossima vostro Geco Gaudenzio

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