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IRIA VINUM – VOGHERA

L’oltrepò in tutte le sue sfumature, oggi parliamo di Iria Vinum.

Finalmente ricomincio a gecogirare!

Si festeggia con la prima fiera in presenza, Voghera e la Iria Vinum. L’Oltrepo in tutte le sue sfumature, un evento di Movimento Turismo del Vino Lombardia , che ringrazio per l’invito, L’ente dal 1993 è promotore di numerose attività atte a far conoscere sempre di più e meglio il settore dell’enoturismo. Dalla materia prima, l’uva e il suo territorio, dai produttori del nettare di Bacco fino ad arrivare alle tavole di tutto il mondo. Il Meteo è molto variabile e spero di non prendere acqua alla prima manifestazione sul vino.

Intanto vi racconto una chicca su Voghera e cioè che ha dato i natali ad uno dei grandi della moda, Valentino Clemente Ludovico Garavani in arte “Valentino” un maestro che fin da giovinetto mostrò chiaramente la sua attitudine e passione per le stoffe.

Sembra davvero incredibile, ancora non ci credo e mi sento come uno scarcerato! Mi avvio verso il castello Visconteo di Voghera l’antica “Iria” che presta il nome alla manifestazione vitivinicola.

Sono le 9:00 e dalla stazione al castello è una breve passeggiata.

Mi lascio prendere dall’euforia della libertà e annuso l’aria che sa di pioggia anche se per ora è sereno e caldo come ci si aspetta nel mese di maggio. Il centro cittadino è pedonale e pieno di negozi di grandi firme e artigiani oltre alle botteghe alimentari. Giro un angolo e mi ritrovo nella grande piazza del Duomo: San Lorenzo oggi attorniata dal mercato. Io adoro i mercati, ci si trova sempre qualcuno con cui scambiare due chiacchiere al volo e così scopro che gli abitanti locali in verità snobbano perlopiù le iniziative di aggregazione come quella a cui mi sto recando. Questo non ha alcuna stretta correlazione con il momento Covid in cui viviamo,  ma pare essere proprio dei vogheresi.

Ringrazio l’amico per il suo sfogo che mi pare proprio da “svegliato storto” e proseguo entrando in Duomo San Lorenzo. Più che degli interni, che alla fine si ritrovano un po’ in ogni chiesa d’Italia senza nulla voler togliere all’arte sacra, vi racconto di una storia che ha sì, dei punti certi , ma che forse ha a che fare con lo sfogo dell’amico incontrato al mercato. La storia è questa: pare che Voghera sia nel 45esimo parallelo e fu proprio qui che l’onnipotente creatore (chiamatelo come volete) decise di puntare il compasso cosmico per la creazione del Mondo, tracciando il globo. Ora di questo puntamento vi è traccia effettiva in una pietra del tempo spostata,  ma gelosamente custodita nel muro a sud della collegiata di San Lorenzo. Che sia per questo che Iria vanti d’esser l’ombelico del mondo?

Ed eccomi a bussar all’uscio del castello. Dalle 10:00 fino al pomeriggio inoltrato, per questa tre giorni,  le sue porte saranno aperte per le degustazioni e visite ai vari stand dei produttori vitivinicoli del territorio dell’Oltrepò.

Al posto dell’antico fossato oggi c’è un bel giardino curato. Dal ponte levatoio una scalinata porta all’ingresso con un portone di legno che ben rappresenta gli anni trascorsi. Questo castello oggi nel centro cittadino voluto da Galeazzo II nel 1300 circa ne ha viste tante fino a divenire carcere e poi un sito per esposizioni. Piccolo nelle dimensioni avrebbe certamente bisogno di ulteriori restauri.

Nell’attesa delle autorità, che inaugureranno la manifestazione, io comincio a gecogirare fra gli stand e a degustare i grandi rossi dell’antico Piemonte. I vini sono accompagnati da mostarde e la crescenza, detta anche lo stracchino ovvero un formaggio a pasta molle fatto con l’ultimo latte dalle vacche stracche . Ovviamente le degustazioni gastronomiche sono rigorosamente monoporzioni come Covid docet.

Il taglio del nastro, che vede l’apertura di questa tre giorni al castello dal 14 al 16 maggio, è a cura del Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e della Sindaca di Voghera  Paola Garlaschelli .

Tra gli espositori noto un nome che sicuramente riporterà tutti voi all’essere cuccioli d’uomo. Ricordate Hello Kitty? Bene la cantina Torti è stata selezionata da un partner Giapponese per la commercializzazione con questo brand del loro vino. Andrò a trovare Massimo alla tenuta per meglio raccontarvi di questo sodalizio d’oltreoceano.

Continuo il giro dell’Iria Vinum soffermandomi dai primi vignaioli degustati. Il Consorzio Club del Buttafuoco Storico con la sua bottiglia molto caratteristica e l’azienda agricola Dellabianca Antonio, dove oltre alle degustazioni saranno possibili anche altre manifestazioni come “Le Magie di Mago Merlino” o “La Vendemmia come una volta”, di cui appena montato il tutto potrete vedere e ascoltare le interviste. In tutto ciò faccio anche un incontro inconsueto.

Nell’anno dantesco ecco che nel mezzo del mio strisciare mi ritrovai a dialogar con Dante, all’anagrafe Riccardo Starnotti del “Cammino è una meta” che porto con me a conoscere un’altra eccellenza da Ines di Pura Delizia ovvero il cioccolato da sempre sublime coccola antidepressiva anche e perché no, abbinata ad un altro grande prodotto la nocciola Piemonte IGP.

Ho le ventose che mal si appiccicano! Sarà colpa dei vari: “un dito di qua e uno di là. Mi faccio l’ultima fatica e mi appollaio sulla spalla di Bipede per andare all’ultima esperienza della giornata, la degustazione delle Malvasie e dei Moscati accompagnati dai dolci di Laura Marchesi , uno storico laboratorio che presenta una riedizione della “Zuppa di Voghera”.

Purtroppo la ricetta originale è andata perduta con la dipartita del suo inventore Giuliano Vellini, un vero peccato per il mondo gastronomico, pensate che questa ricetta nel 2005 aveva anche ricevuto il marchio di denominazione comunale. Torniamo alla riedizione di questo dolce tra la zuppa inglese e il tiramisù davvero dolce e sposabilissimo con le Malvasie del territorio. Finisco con l’intingere la mitica “Offella del forno Collivasone”  dal 1890 un’antichità fatta di dolcezze, un biscotto secco,  ma non troppo che finisce nel moscato e a seguire nel panzotto!

Voi siete mai stati all’Iria Vinum?

Alla prossima Amici

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