La prima volta a Mauritius arrivai per caso
Un viaggio di lavoro al quale pensai di aggiungere una settimana di vacanza. Ciò che non avevo considerato era il fatto che, dopo giorni a girare in lungo e largo l’isola per lavoro, nella settimana vacanziera non avrei mosso un dito per la stanchezza.
Tornai quindi in Italia con una buona idea di Mauritius ma con la sensazione di non conoscerla, non tanto dal punto di vista turistico, quanto da quello “locale”. Ero contenta del mare, dell’isola dei Cervi come di aver visitato Chamarel o altri luoghi più o meno turistici ma…
Per togliere “quel ma” , quest’anno con mio marito, siamo tornati a Mauritius
La voglia era di non fare la “trottolina turistica” ma di fermarci e prendere un “respiro” per immergerci nella qualità di vita che i mauriziani vivono ogni giorno. Da qui la decisione di uscire dai soliti resorts, seppur bellissimi, ed affittare una macchina.
Questo popolo sa come accoglierti. Abbiamo vissuto il Dewali, festa della luce, insieme a loro. Mangiato ed ascoltato musica in una grande festa di paese. Siamo stati invitati a cena in una casa mauriziana assaporando dei cibi deliziosi e gironzolato nei loro mega shopping center e nei mercati di frutta e verdura (e spezie!).
Ci siamo sentiti tranquilli nel vagare qua e là senza timori trovando, anche nelle spiagge pubbliche, grande pulizia e civiltà, ci ha colpito la gente molto onesta e sempre sorridente nonché bilingue (inglese, francese oltre il creolo)
Abbiamo capito bene perché si incontrano europei che, sempre di più, decidono di venire qui a “svernare” o che si sono ritirati in pensione. E’ stato molto interessante fare due chiacchiere proprio con loro per capire la scelta che li porta qui a Mauritius. E’ un crocevia di gente, sapori, costumi che convivono nella stessa terra ed insieme vanno avanti in una nazione che non ha da offrire solo belle spiagge ma, forti del loro passato di terra colonizzata, sa come valorizzare ciò che l’isola offre in pace. Il clima molto dolce fa il resto: difficilmente si scende sotto il 18 gradi in “inverno” ed, in estate, si superano i 35. I monsoni girano tra le due parti dell’isola alternandosi allegramente, quindi si può scegliere, in base alla stagione monsonica dove stare o,semplicemente spostarsi. Per fortuna Mauritius non è enorme e facilmente ci si sposta.
Un posto dove tornare? Si, certo.
Nb: il simbolo di Mauritius è il Dodo ma non lo troverete se non in immagini, souvenir vari. Estinto (sob!)
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