L’arte aborigena
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Avete mai visto o sentito parlare dell’arte aborigena? Per 50.000 anni i nativi dell’Australia hanno tenuto vive le storie dei loro antenati attraverso la pittura rupestre, la più antica tradizione artistica del mondo. Gli artisti rappresentavano opere nella sabbia o su parti del corpo, spesso con colori vivaci.
Le origini di questa arte risalgono a Geoffrey Bardon, che insegnò ai bambini aborigeni questa tecnica negli anni ’70. Egli li incoraggiò a disegnare i loro sogni, e il risultato è stato così straordinario che tutta la comunità iniziò a dipingere. Per proteggere la simbologia tradizionale storica dagli sconosciuti, gli aborigeni hanno astratto i loro simboli magici attraverso puntini in modo da farli comprendere solo dalla comunità. Il Dot Painting è conosciuto anche come Papunya Tula Art Movement e oggi le opere sono ambiti oggetti da collezione.
Oltre al Dot Painting, troviamo altri stili di pittura come:
- La pittura a raggi x in cui viene mostrato l’aspetto esterno della creatura ritratta ( mammiferi, pesci, uccelli) e sono realizzati sulle rocce.
- Stencil che si basa sulla tecnica del ricalco. Solitamente realizzati in rosso o bianco, i soggetti erano parti del corpo umano, armi, rettili.
- Riempirsi la bocca di vernice e spruzzarlo sulla superficie, usando anche strumenti come piume e peli.
Come citato prima, l’arte aborigena è piena di simboli difficili da interpretare per noi. Ogni forma o direzione possiedono un particolare significato per l’artista, ad esempio dei piccoli trattini con una linea dritta al centro indica un canguro.
Le poche testimonianze rimaste sono conservati nei musei ma non sono in un ottimo stato di conservazione. Dove possiamo vederle? Ecco alcuni nomi
- Davidson’s Arnhemland Safaris ( Darwin)
- Kakadu Cultural Tours ( zona di Ubirr)
- Warradjan Aboriginal Cultural Centre, parte del Kakadu
- Karrke Aboriginal Cultural Tours ( Red Centre)
- Maruku Arts
Conoscevate questa arte così antica?
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